lunedì 7 dicembre 2009

Banda larga: bene in Europa, male in Italia


In Italia il 30% degli utenti viaggia al di sotto dei 2 Mbit/s.

"Nonostante un contesto poco favorevole l'Internet a banda larga continua a crescere nella UE": così s'intitola l'ultimo rapporto stilato dall'Unione Europea sullo sviluppo delle connessioni broadband.

La situazione delineata è, nel complesso, positiva: rispetto a un anno fa sono nate 11,5 milioni di nuove linee fisse (portando il totale a più di 120 milioni) e la percentuale di popolazione che ha accesso alla banda larga è passata dal 21,6 al 24%; di queste persone, l'80% dispone di una velocità non inferiore ai 2 Mbit al secondo, considerati dall'Europa ormai il minimo accettabile.

Se il rapporto descrive una situazione sostanzialmente positiva a livello europeo, il dettaglio dei singoli Paesi non vede l'Italia in posizione particolarmente rosea.

Per esempio, se il 21% delle connessioni europee si appoggiano a tecnologie avanzate (come la fibra ottica), dato che l'obiettivo è connettere le abitazioni a 100 Mbit/s, da noi questa percentuale scende al 3%: il 97% delle connessioni avvengono tramite Adsl, ossia tramite una tecnologia che, seppure definibile come "banda larga", non consente lo sviluppo auspicato dall'Unione.

Tutto ciò si traduce in 1,2 milioni di utenti che, in Italia, possono viaggiare a velocità maggiori di 10 Mbit/s, 11,8 milioni che invece stanno nella fascia intermedia, tra 2 e 10 Mbit/s, e 5,6 milioni che viaggiano a meno di 2 Mbit/s: per costoro non è certo agevole sfruttare quelli che il rapporto europeo definisce "servizi del Web 2.0", come lo streaming video.

Il 30% degli italiani connessi non ha accesso a diversi servizi offerti dalla Rete perché non dispone di banda sufficiente: Bernabé sostiene che la colpa è della scarsità delle domanda, l'Europa mostra che siamo quelli che meno intendono sviluppare le infrastrutture.

"Ci attendiamo una forte azione per la diffusione dell'Internet super-veloce da parte di tutti gli Stati membri" afferma il Commissario Viviane Reding che può vantare, all'interno dell'Unione, Paesi che hanno una percentuale di popolazione connessa in banda larga maggiore rispetto a quella degli Stati Uniti, dove i dati parlano del 25,8% dei cittadini: Danimarca (37,3%), Paesi Bassi (36,2%), Svezia (31,3%), Finlandia (30,7%), Lussemburgo (28,8%), Regno Unito (28,4%), Francia (27,7%), Germania (27,5%) e Belgio (27,5%). L'Italia è al 19,2%.

Fonte

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...