mercoledì 3 giugno 2009

VOLI STATO, BERLUSCONI IN REGISTRO INDAGATI

ROMA - Il nome del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sui voli di Stato e, in particolare, sull'impiego di velivoli dell'Aeronautica militare per trasferite in Sardegna alcuni ospiti del premier - tra loro il cantautore Mariano Apicella - invitati a una festa, il 24 maggio 2008, a Villa Certosa. L'iscrizione, sottolineano fonti giudiziarie, è stata fatta quale atto dovuto e ad essa, rilevano le stesse fonti, potrebbe seguire una rapida archiviazione: l'inchiesta, in definitiva, potrebbe avere lo stesso percorso di quella, per fatti analoghi, che ha riguardato in passato gli ex ministri Francesco Rutelli e Clemente Mastella. "Sono nella tranquillità più assoluta perché abbiamo seguito le regole", aveva detto Berlusconi, parlando in tv a Porta a Porta, poco prima che fosse diffusa la notizia dell'iscrizione del premier nel registro degli indagati. Si tratta di "cose molto meschine" - aveva aggiunto il presidente del Consiglio - perché un premier è costretto per ragioni di sicurezza ad usare voli di Stato. "E se qualche volta - aveva detto ancora - su questi aerei c'é qualche passeggero in più non costa una lira perché l'aereo è già impiegato in quel tragitto: è questione di praticità e pragmatismo". L'indagine sarà trasmessa nei prossimi giorni al tribunale dei Ministri. Il codice di procedura penale stabilisce, infatti, che se un'inchiesta coinvolge un esponente del governo, la procura ha l'obbligo di trasmettere il relativo fascicolo entro 15 giorni. L'inchiesta sui voli di Stato è nata dall'esposto del Codacons contenente il ricorso dello stesso comitato al Consiglio di Stato contro il provvedimento con il quale il Tar ha negato la sospensione della direttiva del governo Berlusconi sull'ampliamento dell'utilizzo dei voli di Stato anche a persone che accompagnino cariche istituzionali. Dei voli di Stato si occuperà anche il settimanale L'Espresso, nel numero che sarà in edicola domani. Il periodico sostiene - secondo quanto anticipato dallo stesso giornale - che le ore di volo effettuate con gli aerei del 31/o Stormo dell'Aeronautica Militare, da quando Berlusconi è tornato al governo, "sono raddoppiati o addirittura triplicati". Secondo i dati diffusi da L'Espresso, a gennaio 2008, quando vi era in carica il governo di centrosinistra, c'erano state 153 ore di volo per accompagnare ministri e presidenti; un anno dopo, con il governo di centrodestra, le ore di volo sono "diventate 370". Sui voli di Stato è scontro politico a tutto campo: per l'opposizione, il segretario del Pd Dario Franceschini sostiene che Romano Prodi "aveva messo delle regole molto rigide, mentre oggi vediamo come sono usati dal governo", mentre per il leader dell'Idv Antonio Di Pietro "utilizzare aerei militari per portare nani, ballerine, menestrelli e veline da Roma alla residenza privata del premier" configura il reato di peculato. La maggioranza difende il premier: il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri dice che Berlusconi, pur disponendo di una flotta privata, è costretto ad usare i voli di Stato per motivi di sicurezza, mentre il ministro leghista Roberto Calderoli sostiene che l'argomento voli di Stato è solo "un polverone fatto ad arte non solo per cercare di colpire Berlusconi, ma per evitare che si parli del lavoro svolto dal Governo sui fatti reali e in particolare sui grandi risultati ottenuti dalla Lega".

fonte ansa.it

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