venerdì 10 giugno 2011

Quando il sole batte il nucleare

Il progetto iberico si chiama Gemasolar e sorge a Fuentes de Andalucìa nei pressi di Siviglia. Attivo da maggio, conta ben 2.650 enormi specchi in grado di generare 19,9 megawatt di elettricità.

Il sole è la fonte di energia rinnovabile che convince di più, e per sfruttarlo su larga scala ci stiamo sbizzarrendo: solare termico, pannelli fotovoltaici, finestre solari, persino il fotovoltaico organico, appena arrivato da oltre la Manica.

Ma quest’anno dalla Spagna arriverà la vera ultimate experience dell’energia solare: il progetto Gemasolar, il primo impianto commerciale a sfruttare la tecnologia dei sali fusi e un’unica torre centrale come ricettore.

Sviluppato dalla compagnia spagnola Torresol Energy, l’impianto sorgerà a Fuentes de Andalucìa, vicino a Siviglia, in una vasta area pianeggiante dal clima molto caldo: visto dall’alto sembrerà quasi il monitor di un gigantesco radar, che lancia senza posa i suoi segnali. Immaginate una torre centrale, che svetta come un faro in mezzo alla pianura: intorno ad essa migliaia di specchi disposti in cerchi concentrici, per una superficie totale di 300mila metri quadrati o 40 campi da calcio.

La luce colpisce gli specchi solari a concentrazione, dotati di un meccanismo in grado di orientarli per catturare più radiazioni possibili. La luce riflessa è interamente catturata dalla torre centrale, che in cima è ricoperta da appositi pannelli ricettori dove si trovano anche i sali fusi, che in tal modo si riscaldano fino a raggiungere 500 C° di temperatura. Il compito finale dei sali è passare attraverso uno scambiatore che sottrae loro calore trasformandoli in vapore, che va poi ad alimentare le turbine e a generare il risultato finale: 110 GW/h all’anno di elettricità, destinata a soddisfare il fabbisogno energetico di 30.000 famiglie.

I sali fusi hanno anche un altro importante compito: immagazzinati in un deposito, continuano a produrre elettricità anche in assenza di luce, con un’autonomia massima di 15 ore.

L’impianto Gemasolar, con una potenza installata di 19 MW, risparmierà all’ambiente più di 30.000 tonnellate di emissioni di CO2, creando anche circa 1.500 posti di lavoro.

Un’innovazione promettente, che speriamo di vedere presto replicata nel Vecchio e nel Nuovo Continente!

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