mercoledì 11 agosto 2010

Legambiente dà le pagelle ai nostri laghi.

Nei laghi italiani ci sono 58 punti di "forte inquinamento" delle acque, 46 dei quali con concentrazione di batteri fecali pari almeno al doppio del limite di legge.
E' questo il bilancio conclusivo della Goletta dei Laghi, campagna di monitoraggio scientifico di Legambiente, che anche quest'anno assegna la maglia nera dell'inquinamento ai laghi lombardi di Como e Iseo, anche per l'irrisolto deficit di depurazione.
Brutte sorprese anche per il lago di Garda e il Maggiore, trovati in condizioni più critiche rispetto agli anni precedenti. Minori criticità invece rilevate sui laghi laziali, mentre il Trasimeno supera l'esame.
Secondo l'associazione ambientalista lo scenario complessivo è da "emergenza nazionale cronica" che richiede l'istituzione di "una task force Governo-Enti locali" sulla depurazione anche per evitare salatissime multe dall'Eu. L'analisi, che in trenta giorni ha toccato 11 laghi in sei regioni, mostra una situazione di grave inquinamento nonostante quest'anno sia entrata in vigore una nuova legge sulla balneazione che prevede criteri molto più permissivi rispetto alla precedente normativa del 1982, che ha fatto perdere all'Italia il primato europeo sul sistema di monitoraggio delle acque detenuto fino ad ora.

Lo studio, realizzato con il contributo del Consorzio Obbligatorio Oli Usati, mostra che su 58 campioni risultati fortemente inquinati, 38 riguardano foci di fiumi e torrenti. Una conferma del fatto che i problemi dei laghi sono causati anche dagli scarichi dei comuni dell'entroterra. "L'Ue - ha ricordato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - ha aperto una procedura di infrazione a causa della mancanza di depuratore per 18 milioni di italiani, pari al 30% della popolazione. Se la procedura non verrà in qualche modo arginata si arriverà a una condanna da parte della Corte di giustizia europea che potrebbe farci pagare multe da centinania di migliaia di euro al giorno. Le Asl e le Arpa conoscono benissimo la situazione, ma negli ultimi anni non si sono visti passi in avanti necessari per la costruzione di fognature e depuratori.
Servono volontà politica, risorse adeguate e certezza normativa". "Nella Lombardia che sogna l'Expo - ha osservato Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi - abbiamo scoperto cose da terzo mondo, come lo scarico di fogna pura nel lago di Varese a Biandronno cha vanifica gli sforzi fatti per ridurre la carica batterica del lago. Lo stesso sul Ceresio a Lavena-Ponte Tresa e a Desenzano del Garda.

Nel lago Maggiore lo scarico del depuratore di Dormelletto, in Piemonte, non funziona, mentre il depuratore di Lecco a Garlate basta per 50mila persone ma ce ne sono 70mila. Imbarazzante anche la situazione del lago d'Iseo, nel quale continuano a scaricare i comuni della Valcamonica attraverso l'Oglio. Il Garda ha meno problemi, ma le infrastrutture hanno trent'anni e sono insufficienti soprattutto nella parte sud". (Apcom)

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